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Riparte il turismo: come gestire sanificazione ed igiene dell’hotel
Riparte il turismo: come gestire sanificazione ed igiene dell’hotel

La pandemia da COVID-19 ha cambiato la vita di tutti.

Dalle attività più quotidiane, quale prendere il caffè al bar, fino alle attività lavorative, come l’introduzione dello smart-working e le misure di prevenzione sui posti di lavoro.

D’altro canto, ha chiarito quanto sia importante e necessario vivere in ambienti “salubri” e sani, mettendo maggiore enfasi alle fasi di mantenimento degli standard igienici, in tutti gli ambienti.

Ma se lentamente, grazie ad una serie di azioni integrate e mirate, si sta tornando alla “normalità”, è necessario non abbassare la guardia in termini di misure preventive, volte non solo a ridurre la circolazione del virus Sars-Cov-2 (il “coronavirus”) ma anche a mantenere gli ambienti sicuri ed igienicamente adeguati.

Del resto, le disposizioni governative e regionali vanno in questo senso.

Certamente, cresce, con l’arrivo dell’estate, anche la voglia di vacanze da parte di tutti e le strutture ricettive, come hotel, resort, villaggi turistici, compagnie di viaggi ecc., devono intraprendere delle misure atte a garantire la salute dei propri ospiti, affinché possano trascorrere in spensieratezza e serenità le meritate ferie.

Nell’ultimo anno e mezzo, abbiamo tutti conosciuto un po’ di più il termine “sanificazione”.

Ma di che cosa si tratta?

La normativa di riferimento (D.M. 274 del 1997) la definisce come quell’insieme di procedimenti atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ma anche per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore.

Questa definizione, piuttosto articolata, chiarisce quindi che per “sanificare” è necessario svolgere più attività o almeno una di esse per garantire un ambiente “sano”.

Le misure di pulizia, anche attraverso l’applicazione di detergenti, sono essenziali sia per rimuovere la polvere, i materiali non desiderati ed in generale la sporcizia, ma anche perché, attraverso una corretta pulizia, sarà possibile far agire nella maniera più efficace gli eventuali prodotti disinfettanti.

I prodotti disinfettanti rappresentano uno degli strumenti più impiegati per svolgere, appunto, le disinfezioni, ovvero quell’insieme di procedimenti ed operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati ed aree di pertinenza mediante la distruzione o l’inattivazione di microrganismi patogeni, come appunto il “coronavirus” ma anche altri virus, batteri, muffe, ecc.

E’ necessario chiarire che le attività di disinfezione sono sempre necessarie qualora l’ambiente sia stato frequentato da persone positive ed affette dal Covid-19.

Per questo, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno elaborato numerose comunicazioni, circolari e rapporti tecnici che dettagliano le modalità di disinfezione dei più comuni ambienti non sanitari, con riferimento alla disinfezione degli oggetti, delle superfici e degli ambienti interni in generale.

Tra le varie indicazioni, le Autorità ricordano che è necessario impiegare prodotti registrati come disinfettanti, quindi Presidi Medico-Chirurgici e/o Prodotti Biocidi che riportino in etichetta:

  1. la dicitura “disinfettante”;
  2. il numero di registrazione presso il Ministero;
  3. la chiara indicazione che si tratti di un prodotto “Virucida” ovvero in grado di disattivare i virus come il Sars-Cov-2.

Sulle etichette, inoltre, sono riportate tutte le informazioni utili per diluire i disinfettanti concentrati e riguardanti le modalità di applicazione ed il tempo di contatto, oltre che le varie misure di sicurezza.

In queste caratteristiche consiste anche la differenza tra un “disinfettante” ed un “igienizzante”; quest’ultimo altro non è che un detergente, da impiegare quindi solo nelle operazioni di pulizia e non sufficiente a garantire un’efficacia disinfettante.

E’ possibile disinfettare efficacemente tessuti ed abbigliamento, oltre che con un lavaggio adeguato, anche impiegando vapore saturo-secco.

Un altro aspetto da considerare è la ventilazione ed il ricambio d’aria degli ambienti.

Esso è fondamentale per ridurre la concentrazione di aerosol contaminato dal coronavirus, così come anche il corretto calcolo del numero massimo di persone che potranno frequentare un determinato ambiente e quindi influire sull’eventuale concentrazione di virus sospesi tra “droplets” ed “aerosol”. Queste informazioni sono fondamentali per prevenire i contagi negli ambienti interni, considerando che il Covid-19 è trasmetto principalmente per via respiratoria e successivamente per contatto con superfici contaminate.

Per sanificare l’aria, sono disponibili attrezzature che filtrano l’aria e che la disinfettano mediante tecnologie validate dalle Autorità sanitarie, come per esempio generatori di luce UV-C che, opportunamente schermati, consentono di agire in sicurezza, senza alcun problema per le persone che frequentano gli ambienti.

Le strutture alberghiere e del turismo devono, quindi, pianificare operazioni giornaliere e periodiche di sanificazione puntuale e generale delle strutture, per limitare le possibilità di contagio tramite le superfici contaminate.

Per ogni area della struttura sarà necessario valutare il rischio, relativo alla frequentazione degli ospiti e del personale ed organizzarsi di conseguenza.

Certamente, una parte delle attività giornaliere di pulizia e disinfezione potranno essere svolte dal personale interno, opportunamente addestrato: per es. pulizia e disinfezione delle toilettes, dei tavoli, dei banconi, ecc.

Le sanificazioni periodiche possono essere affidate ad Imprese di Servizi Specializzate.

Queste Imprese, per erogare servizi di sanificazione e quindi consentire anche agli Hotel di beneficiare del Credito di Imposta previsto dalle misure del Governo, devono essere in possesso di tutti i requisiti tecnici.

Questi requisiti prevedono la presenza in azienda anche di un Responsabile Tecnico, che sia appunto il garante tecnico delle attività di sanificazione da svolgere. Queste informazioni sono riscontrabili richiedendo, in fase di preventivo, una copia della visura camerale più aggiornata.

Sanificare in maniera efficace non è semplice: è necessario essere in possesso di formazione, competenze e conoscenze, strumenti e prodotti appropriati.

Questo anche per evitare di svolgere disinfezioni inadeguate ed inefficaci, mettendo a rischio la salute delle persone, anche per l’uso improprio di prodotti e sistemi.

A questo riguardo, una vera “sanificazione sostenibile” non dovrebbe prendere in considerazione disinfezioni ambientali in aree esterne, sia per l’inefficacia nei confronti di un virus a causa delle condizioni ambientali, ma anche per l’inquinamento ambientale che ne deriverebbe.

 

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